Classificazione
Ordine: Squamata
Sottordine: Sauria
Famiglia: Diplodactylidae
Genere: Rhacodactylus
Specie: Rhacodactylus auriculatus
Distribuzione
La specie è endemica della Nuova Caledonia. È ampiamente diffusa a sud di Grand Terre, l’isola principale della Nuova Caledonia, al largo della costa orientale dell’Australia.
Descrizione
Rhacodactylus auriculatus è un geco crepuscolare/notturno, con una spiccata propensione alla vita arboricola anche se popola principalmente la bassa vegetazione in natura.
In generale possiamo dire che da adulti raggiungono i 20-25cm coda compresa con un peso che varia dai 40 ai 70 grammi.
Il nome “auriculatus”, si riferisce alla singolare caratteristica di questo geco: possiede infatti, delle protrusioni ossee ai lati posteriori della testa che sembrano delle orecchie ancestrali.
Purtroppo la selezione in cattività ha fatto sì che questa peculiarità sia diminuita notevolmente a scapito di nuove colorazioni e morphs più ricercati nel mercato.
Come la maggior parte dei gechi, anche gli auriculatus sono privi di palpebre mobili, i loro occhi sono protetti solamente da una sottile lente sovra oculare, mantenuta umida e pulita grazie all’azione della lingua.
Le abitudini arboricole di questi gechi li ha portati ad evolvere una coda lunga, forte e semi-prensile, come gli arti ben sviluppati e robusti, le dita sono munite di cuscinetti adesivi sub digitali formati da numerosi “micropeli”. Questi cuscinetti o ventose risultano però essere meno estesi ad altre specie più recenti della Nuova Caledonia, avendo meno presa su superfici lisce come le pareti di vetro dei terrari.
Interessante pensare che queste ventose non fanno un vero effetto sottovuoto come le ventose che intendiamo quotidianamente, bensì ogni singolo pelo va ad esercitare una forza che permette quindi di reggersi.
R. auriculatus, come tutti i rettili, mutano la loro pelle periodicamente. Come negli altri gechi vedremo un cambiamento di colore tendente al bianco, ovvero l’exuvia che si stacca. Molto delicati in questo periodo bisogna controllare che la muta venga fatta bene, in quanto residui su coda o dita potrebbe portare alla necrosi e al distaccamento di parti di esse o ad infezioni. Infatti la muta, arrotolandosi sulle estremità mentre il geco se la gratta via, potrebbe creare dei veri e propri lacci emostatici
Allevamento
Temperature
Rhacodactylus auriculatus vive ad un range di temperatura che varia dai 15°C ai 31°C.
Quindi, gechi tenuti in casa con temperature invernali notturne che non scendono mai sotto i 15°C possono essere allevati senza usare alcuna fonte di riscaldamento, altrimenti sarà opportuno allestire su una parete esterna del terrario un piccolo tappetino riscaldante (il quale sarà utile soprattutto per gli esemplari giovani, più delicati degli adulti).
Nel periodo estivo è importante che la temperatura non superi per lunghi periodi i 31°C, poiché superato questo range i gechi gargoyle corrono il rischio di ipertermia, sarà quindi opportuno spostarli in un ambiente più fresco e nebulizzarli frequentemente per mantenerli idratati.
Umidità
E’ un geco che richiede un’umidità ambientale piuttosto elevata (70-75%), quindi è necessario nebulizzare il terrario una o due volte al giorno durante il periodo estivo e una volta al giorno a giorni alterni durante il periodo invernale. Possiamo optare anche per un nebulizzatore automatico.
Illuminazione
Nonostante si tratti di un geco notturno, a seconda della luminosità della stanza in cui si trova il terrario, è tuttavia interessante fornire una una fonte luminosa affinché possa regolare al meglio il proprio ciclo circadiano e godere di un piccolo spot caldo in cui poter fare basking. L’ideale è sempre fornirgli una fonte di UVB, la cui intensità può variare in funzione dell’allestimento della teca, al fine dell’assimilazione del calcio tramite D3.
Dimensioni
Trattandosi di gechi arboricoli è necessario ospitarli in un terrario che sia sviluppato in altezza, le misure ideali per un esemplare adulto sono di 50cmx40cmx60cm(H).
E’ consigliato allevare gli auriculatus singolarmente dal momento che sono gechi molto territoriali e potrebbero verificarsi litigi a prescindere da età e sesso degli individui. Consigliate in caso di terrario naturalistico è inserire una parete ruvida, che servirà come allenamento a zampe e coda durante il riposo diurno ed eviterà che si manifesti la cosiddetta “floppy-tail”.
Substrato
Come substrato si potrà utilizzare torba di sfagno o fibra di cocco che, una volta bagnate consentono di mantenere all’interno del set-up un buon tasso d’umidità.
L’allestimento del terrario sarà completato inserendo numerosi rami e/o cortecce di sughero che consentono ai gechi una buona presa durante le arrampicate. Infine, si dovrà disporre una zona ricca di fogliame in modo da creare dei graditi rifugi.
Si potranno impiegare piante finte o vere, tra queste le più indicate sono: Pothos e Sanseveria.
L’alternativa per un asettico è sempre carta assorbente come substrato, a patto di cambiarla regolarmente, rami e cortecce ben sterilizzati e piante e foglie finte.
Questo tipo di gestione è indicata principalmente per animali in quarantena o nel caso in cui, per motivi di salute debbano essere tenuti particolarmente monitorati e puliti frequentemente. L’utilizzo della carta come substrato infatti non garantisce un’idoneo mantenimento dell’umidità nel terrario.
Alimentazione
La dieta in terrario è piuttosto lontana da quella naturale e con valori nutrizionali nettamente differenti, per cercare di compensare questa mancanza è opportuno offrire una buona varietà di alimenti, somministrando a R. auriculatus insetti di più specie e frutta.
Insetti
I grilli (Acheta domestica) ma anche le Blatta lateralis (Shelfordella lateralis) sono molto apprezzati da questi gechi perché si muovono velocemente e attirano presto la loro attenzione.
E’ utile offrire insetti vivi non solo per il loro contenuto nutrizionale, ma anche perché i gechi inseguendoli si muoveranno, rinforzando così la loro muscolatura e mantenendo un buon tono fisico.
Per variare la dieta si potranno offrire anche giovani locuste (Locusta gregaria e Locusta migratoria) e bachi da seta (Bombyx mori).
Frutta
Omogeneizzati e frullati
Per soddisfare il bisogno di frutta dei gechi si possono usare omogeneizzati o puree per bambini ai frutti misti. Gli omogeneizzati sono comodi perché facilmente reperibili, di diversi gusti ed economici.
All’omogeneizzato di frutta si può aggiungere anche una piccola quantità di omogeneizzato di carne che fornisce un supplemento di proteine, i gusti più consigliati sono pollo e tacchino (simili alle carni di potenziali prede naturali, come piccoli mammiferi o altri rettili).
L’auriculatus ha un 6° senso per la frutta e anche durante il giorno quando sta dormendo, capita spesso che si svegli per andarlo a mangiare. Mai lasciare l’omogeneizzato a disposizione per più di 24/48 ore perché si deteriora velocemente e tende a produrre muffe.
Un’ottima alternativa all’omogeneizzato è la frutta fresca frullata ad esempio banana, mela, papaya, mango, kiwi, pesca, albicocca e ananas. I frullati di frutta contengono una maggiore quantità di vitamine e sono privi di conservanti presenti negli omogeneizzati, quindi è sempre consigliato alternarla agli omogeneizzati. Ovviamente è opportuno lavare e/o sbucciare la frutta prima di frullarla, in questo modo si toglieranno eventuali sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni.
Diete commerciali preparate
In commercio si trovano diete liofilizzate in polvere specifiche per l’alimentazione dei Rhacodactylus auriculatus ed altre specie della Nuova Caledonia. Si preparano mescolando la polvere con una piccola quantità di acqua e sarà lasciata a disposizione come viene fatto per gli omogeneizzati. Mi raccomando che questi prodotti anche se indicano essere un’alimentazione completa, non potranno mai sostituire insetti vivi e frutta fresca.
Supplementi e integrazione
Se diamo un’alimentazione completa e bilanciata con frutta fresca e insetti ben nutriti (ricordate sempre il “siamo ciò che mangiamo”), non saranno necessarie ulteriori integrazioni, a parte il calcio.
Calcio
Il calcio è estremamente importante per la crescita giovanile, specialmente per lo sviluppo scheletrico ma anche per i soggetti adulti, specie per le femmine le quali esauriscono le riserve di calcio velocemente nel processo di formazione delle uova.
La vitamina D3 è fondamentale per la fissazione del calcio nelle ossa, quindi la carenza di questa può provocare Malattie Osseo-Metaboliche (MOM). Lo stesso vale per non andare in eccesso, che causa problemi altrettanto gravi. Si consiglia un’integrazione bisettimanale spolverando gli insetti o inserendolo all’interno del preparato di frutta.
Alcuni rettili diurni che si scaldano al sole assorbono i raggi ultravioletti B che sono essenziali per la produzione metabolica di vitamina D3, in cattività questo effetto è ottenuto mediante l’utilizzo di lampade UVB. Come abbiamo visto anche nell’articolo sull’illuminazione, non è vero che animali notturni o crepuscolari non ne facciano uso se messa a disposizione. Anzi, ne traggono maggiore beneficio della vitamine in polvere, se forniremo quindi questa tipologia di illuminazione aggiuntiva non sarà necessario integrare ulteriormente con la vitamina D3.
DIMORFISMO SESSUALE
La maturità sessuale dei Rhacodactylus auriculatus viene raggiunta attorno ai 18 mesi di vita. Il sessaggio è molto semplice: i maschi hanno un rigonfiamento bilobato (globoso) subito dopo il taglio cloacale, alla base della coda. Tuttavia la misura del rigonfiamento non è sempre un indicatore affidabile perché alcuni gechi durante la crescita possono inizialmente sembrare femmine e da un momento all’altro sviluppano gli emipeni che vanno a riempire la zona bulbosa.
L’unico metodo affidabile è quindi verificare la presenza di pori femorali pre-cloacali. Questi appaiono come una fila di squame con un poro centrale e sono posizionati lungo l’interno delle cosce. Sia i maschi che le femmine hanno questi pori, ma nei maschi sono molto più evidenti.
RIPRODUZIONE
Per riprodurre Rhacodactylus auriculatus è importante che i gechi siano sani e che abbiano raggiunto almeno i 18 mesi di vita Inoltre la femmina deve avere raggiunto un peso di almeno 45g. Non è raro comunque che le femmine a questa età siano poco recettive o comunque poco fertili, deponendo poche uova o direttamente non embrionate o slug.
Solitamente gli accoppiamenti si iniziano a Marzo, quando le temperature si fanno un po’ più miti. Si introduce il maschio dalla femmina e lo si lasci per circa una settimana, per evitare che la stressi con eccessive attenzioni.
L’amplesso vero e proprio è preceduto da brevi rituali d’accoppiamento, dove il maschio insegue la femmina emettendo versi striduli simili a squittii. Se la femmina sarà ricettiva lascerà che il maschio si avvicini e faccia il suo dovere, se invece non avrà ancora ovulato lo scaccerà con violenza.
Nel caso in cui la femmina abbia atteggiamenti violenti nei confronti del maschio sarà necessario dividerli e ritentare l’accoppiamento in un secondo momento.
Deposizione e schiusa
Ad accoppiamento avvenuto, dopo 28-30 giorni le femmine depongono le uova. Quando una femmina è in procinto di deporre inizia a cercare il luogo idoneo alle uova, quindi scaverà buche in giro per il terrario. Ogni femmina con un solo accoppiamento è in grado di produrre fino a 4-5 coppie di uova, ciò avviene grazie alla ritenzione spermatica. Tra una deposizione e l’altra è fondamentale nutrire la femmina il più possibile per non farle perdere troppe forze.
Le uova appena deposte andranno rimosse dal terrario, queste andranno maneggiate con delicatezza e cura, evitando possibilmente di capovolgerle.
Una volta rimosse le uova dal terrario andranno inserite in una scatola di incubazione che avrà come substrato vermiculite o perlite.
A questo punto si chiuderà la scatoletta e la si posizionerà in incubatrice. Alcuni allevatori non usano incubatrici, semplicemente ripongono la scatoletta in un contenitore di polistirolo che evita sbalzi termici troppo elevati. A prescindere dal metodo di incubazione utilizzato le uova non dovranno mai essere esposte a temperature inferiori ai 18°C e superiori ai 28°C, al di sopra o al disotto di questi parametri la vita dell’embrione è in serio pericolo.
L’incubazione delle uova dura mediamente tra i 70 e i 90 giorni, questo periodo varia in base alle temperature di incubazione, più la temperatura è alta e prima l’uovo schiuderà. Ovviamente i neonati di Rhacodactylus auriculatus sono molto piccoli e fragili (circa 5-6cm) e non bisogna mai prenderli per la coda perché potrebbe staccarsi facilmente.
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