Giugno 24, 2024

Python Regius: scheda allevamento

Il Python Regius, pitone reale è uno dei rettili più consigliati ad un neofita. Viene anche chiamato pitone palla (Ball Python) a causa della posizione che assume quando spaventato.

Classificazione

Ordine: squamati (Squamata);
Sottordine: ofidi (Serpentes);
Superfamiglia: boidi (Boidea);
Famiglia: boidi (Boidea);
Sottofamiglia: pitonini (Pythoninae);
Genere: Python;
Specie: Python regius (Duméril & Biberon, 1844).

Descrizione

E’ il più piccolo dei pitoni africani: appena nati misurano dai 25 ai 40 cm, gli adulti possono raggiungere una dimensione che va dai 90 ai 130 cm con rari esemplari che raggiungono i 150 cm per un peso massimo di circa 1,5 Kg. I maschi sono solitamente più piccoli delle femmine, che presentano anche un diametro nettamente maggiore. Il corpo è corto, tozzo con la testa ben delimitata dal resto dell’animale, schiacciata e triangolare. La colorazione dorsale è bruna con macchie di varia forma e di colore nocciola dorato. Ventre o giallognolo o biancastro, coda corta e robusta.

Distribuzione e Habitat

Il Pitone reale è un piccolo pitone africano che abita perlopiù le praterie e le savane dell’Africa centro-occidentale.

Comportamento in natura e in cattività

È tra i serpenti più timidi e mansueti che si possano incontrare, difficilmente tenta di mordere. Tutti i soggetti, anche quelli in apparenza intrattabili che rappresentano in assoluto un’eccezione, dopo poco tempo si abituano facilmente a venire maneggiati. I soggetti nati in cattività (sempre da preferirsi e da ricercarsi a dispetto di quelli di cattura per innumerevoli ragioni sia etiche che biologiche) si lasciano maneggiare senza problemi e al massimo, se infastiditi, assumono la tipica posizione di difesa che gli ha valso il nome comune di pitone palla: completamente raggomitolato con la testa nascosta tra le spira. In cattività è un animale molto longevo vivendo mediamente dai 20 ai 30 anni con il record che appartiene ad un esemplare di cattura morto nel 1992 allo zoo di Filadelfia dove era vissuto per 47 anni. Per quanto riguarda le abitudini in natura, è molto facile rinvenirlo a terra, spesso nei pressi di tane di mammiferi scavatori dove ricerca le prede, si rifugia
durante la stagione secca e dove la femmina depone le uova.

Alimentazione

In cattività si offrono topi o ratti, sempre in relazione e in proporzione alle dimensioni raggiunte dal nostro animale. E’ da preferirsi sempre la preda morta e possibilmente congelata (opportunamente scongelata), sia per ragioni etiche che per motivi sanitari. Le prede possono essere veicolo di infestazioni parassitarie per il pitone, parassiti che vengono inattivati da un periodo di congelamento minimo di 30gg. Inoltre non dimentichiamo che una preda viva, soprattutto nel caso in cui si tratti di un ratto adulto, può trasformarsi in predatore e infliggere gravissime ferite al serpente fino a causarne la morte, direttamente o come sorgente di pericolose infezioni. In molta della bibliografia sul Python regius si legge che il problema maggiore nel mantenimento in cattività di questi animali è la loro assoluta incostanza nell’alimentarsi.

Digiuno

Questi animali spesso attraversano un periodo di inappetenza o digiuno completo, soprattutto tra novembre e marzo. In letteratura è riportato il caso di due pitoni che non si sono alimentati per 22 mesi consecutivi. Sebbene 2-3 mesi di digiuno non siano pericolosi per un animale in buone condizioni fisiche, che si era alimentato regolarmente fino a quel momento, è importante riproporre il cibo ogni 7-10 giorni. La maggior parte degli animali riprende a mangiare spontaneamente, ma questo comportamento non è naturale e richiede indagini approfondite per comprenderne le cause. Negli animali nati in cattività il digiuno è raro rispetto a quelli di cattura. Le cause sono spesso ambientali, come temperatura inadeguata del terrario, stress, mancanza di nascondigli, prede di dimensioni errate o somministrate in momenti inopportuni. Essendo animali notturni, è meglio fornire le prede con luce soffusa. Cause parassitarie come parassitosi iniziali, se non trattate, possono portare a infezioni secondarie o debilitare l’animale. Queste valutazioni devono essere lasciate a un veterinario. Consultare un veterinario se il digiuno dura 30 giorni per evitare un deperimento eccessivo.

Riproduzione

Età e dimensioni

I soggetti scelti devono essere in buona salute ed essersi nutriti regolarmente durante il periodo precedente alla riproduzione oltre ovviamente ad avere età e dimensioni adeguate. Per i maschi almeno 75 cm per 650 g con un’età di circa 16-18 mesi. Le femmine 90 cm, peso di oltre 1 Kg e un’età circa di 27-31 mesi, cioè al terzo inverno. Le femmine non sono da far riprodurre al secondo inverno in quanto, anche se fertili, producono di solito al massimo 4 uova e i piccoli sono poco vitali e con tare genetiche superiori alla media.

Temperature

In cattività gli animali smettono di nutrirsi tra la fine di settembre e la fine di novembre, per favorire questo fenomeno basta abbassare gradualmente la temperatura di qualche grado. Andremo ad ottenere una temperatura non superiore ai 27°C nel punto più caldo di giorno e 22-23°C di notte aumentando l’umidità spruzzando acqua calda una volta al giorno. Per la fine di novembre il cibo non verrà più somministrato. Allo stesso tempo a diminuire il fotoperiodo, sia come ore totali di luce sia come intensità maneggiando il meno possibile gli animali.

Accoppiamento

All’incirca verso la fine di dicembre, meglio se subito dopo la muta della femmina, maschi e femmine verranno messi assieme, preferibilmente nel terrario del maschio, con il consiglio di mettere però a disposizione una tana rifugio per ognuno. Gli accoppiamenti avvengono di solito entro breve tempo maggiormente nelle ore serali o notturne per tutto il mese di gennaio e febbraio. Il maschio si porta sul dorso della femmina, slinguettando e massaggiando con gli speroni la cloaca porta sotto di essa la sua parte caudale. La copula può durare da pochi minuti a molte ore durante la quale il maschio usa un solo emipene. Da metà gennaio, nell’arco di 25-30gg si alzerà gradualmente la temperatura e il fotoperiodo e a fine febbraio separerà la coppia. Da questo momento la femmina va maneggiata il meno possibile, solo se strettamente necessario, e mai trasportata. Ricominceremo a presentare il cibo che all’inizio viene spesso rifiutato ma il maschio dovrebbe ricominciare presto a nutrirsi e a recuperare il peso perduto.

Deposizione

Dopo l’ultimo accoppiamento l’ovulazione della femmina avviene 6-30gg dopo, fatto comunque ben visibile visto l’improvviso aumento di volume della seconda metà del corpo che dura circa un giorno. Dopo circa 20gg la femmina avrà la cosiddetta “muta della deposizione” con la deposizione vera e propria dopo 24-35gg (maggio, entro fine giugno). Le prede, ogni 10-15gg, dalla prima settimana di marzo fino alla muta della deposizione, vanno riproposte, non sempre la femmina riprende ad alimentarsi, ma in questo caso la cosa non deve destare preoccupazione è un fenomeno normale. Dalla muta fino alla deposizione si smetterà in ogni caso di offrire cibo. La femmina depone durante la notte e al mattino seguente la si trova arrotolata sulle uova. Infatti la femmina di Pitone reale cova in modo attivo innalzando la temperatura ambientale di 4-5 °C con contrazioni muscolari di tutto il corpo. Una volta nati i piccoli la madre si disinteressa completamente a loro. La covata varia da un minimo di 1 uovo ad un massimo di 11 che possono essere anche unite a formare una sorta di grappolo. E’ opportuno chiarire però che per quanto riguarda l’incubazione la soluzione più pratica e sicura è sicuramente quella artificiale.

Allevamento in cattività

Per le dimensioni ridotte di questo boide e le sue abitudini prevalentemente terricole non necessita di spazi molto ampi. Come principi generali si può affermare che un terrario delle dimensioni di 80x50x50 è sufficiente.

*è da notare che ovviamente se viene dato più spazio l’animale ne beneficia. Inserendo stimoli quali tronchi/texture diverse o un fondo spesso si possono vedere atteggiamenti quali arrampicarsi e scavare.

I dati sulla temperatura ideale ritrovati in letteratura variano di molto tra di loro. Personalmente, come molti altri allevatori, mantengo la zona più calda del terrario compresa in un range tra i 28 e i 30°C usando una fonte di calore dal basso (serpentina riscaldante), lasciando l’altra metà del terrario fredda. Così si viene a creare un gradiente di temperatura e l’animale è libero di termoregolarsi come meglio crede spostandosi in un punto o in un altro del terrario. Come substrato da un punto di vista sanitario e monetario il migliore è sicuramente la carta di giornale. Io personalmente uso della torba non trattata, sterilizzata prima al forno a 100-120 °C per alcuni minuti.

Legislazione

Il Python regius è un serpente inserito nell’appendice II della Convenzione di Washington e nell’allegato B del Regolamento CEE n° 338/97 del 09 dicembre 1996 che regolano il commercio internazionale di specie di flora e fauna selvatiche minacciate d’estinzione. Questo significa che il Pitone reale può essere detenuto e venduto, ma sole se accompagnato da tutta la documentazione necessaria e appropriata. In particolare se proveniente da paesi fuori della Comunità Europea devono avere: – Documento CITES;
– Scontrino o ricevuta fiscale rilasciata dal venditore, da conservare e allegare al CITES.
Se invece l’animale proviene da un paese facente parte dell’Unione Europea deve possedere:
– Scontrino fiscale nel caso in cui sia stato venduto in negozio;
– Una dichiarazione (con data) di cessione/affidamento con i dati dell’allevatore amatoriale e del terrariofilo affidatario e le firme in calce di entrambi.


Ecco in allegato il documento da compilare per la cessione/compra-vendita di animali in CITES.


Se siete interessati ad un Pitone reale, potete consultare anche la pagina di snakerescue, dove ci sono gli animali recuperati da situazioni difficili, controllati e curati pronti per essere adottati e per una nuova vita. Oggigiorno sempre più persona sono vittime di acquisti impulsivi o falsa informazione, informarsi sempre bene prima di acquistare/prendere un animale!


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