La Pantherophis Guttatus, Ex Elaphe Guttatus, è un serpente non velenoso appartenente alla famiglia Colubridae, diffusa principalmente negli Stati Uniti d’America.
Pantherophis Guttatus tassonomia e distribuzione in natura
Vive nelle praterie e nei boschi negli Stati Uniti d’America orientali e sudorientali New Jersey, Maryland, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida.
Il Serpente del Grano era nel genere Elaphe, ricollocata nel genere Pantherophis, confermato da ulteriori studi filogenetici.
ordine: Squamata
Sottordine: Ophidia
Famiglia: Colubridae
Sottofamiglia: Diplodactylinae
Genere: Pantherophis
Specie: Pantherophis guttatus
Nome comune: Serpente del grano, Cornsnake
Descrizione: Il serpente del grano è un serpente costrittore, afferra le proprie prede e le soffoca prima di ingerirle intere. Solitamente di colore arancione e con macchie dal rosso al marrone, possiede una testa stretta ed un corpo muscoloso. Le dimensioni degli adulti oscillano tra i 4–5 cm di diametro ed i 75–150 cm di lunghezza, con peso tra i 250-500 grammi.
In base all’areale di appartenenza possono esserci delle variazioni di colore e dimensioni, con alcuni esemplari che possono superare anche il chilogrammo di peso.
Serpente del grano: Carattere e comportamento
Questi serpenti sono solitamente docili e mordono molto raramente, ovviamente ci sono eccezioni ma dipende da animale ad animale. Come tutti i serpenti vanno maneggiati con delicatezza, senza stringerli eccessivamente per evitare traumi ai tessuti e reazioni inaspettate di difesa.
Una presa consiste nel sorreggere semplicemente il corpo e lasciare che il serpente passi continuamente da una mano all’altra, dandogli la sensazione di essere libero.
Se possibile, non si devono maneggiare durante la muta perché la pelle è delicata, e per le 48 ore successive al pasto per evitare il rigurgito.
La varietà di colori, il suo comportamento, la facilità nell’allevamento e nella gestione lo rendono uno dei candidati migliori ad un neofita come primo serpente.
Pantherophis Guttatus: terrario e mantenimento
Terrario: Cominciamo dall’esemplare baby, circa 30 cm un box in plastica ben forato e areato è la soluzione ideale sia per un fattore di gestione che per una riduzione dello stress sull’animale.
Un box dalle dimensioni di 40x30x30 sarà sufficiente per ospitare il nostro esemplare per i primi 3/4 mesi di vita. Per un adulto il terrario dovrà essere di almeno 88x45x60 o più grande in base all’allestimento. Teniamo in considerazione che sono animali prevalentemente terricoli/fossori, che di rado si arrampicano.
Arredamento: All’interno posizioneremo una tana calda sul tappetino, una tana fredda con fibra di cocco umida e una bacinella d’acqua in cui l’animale possa immergersi.
Substrato: come substrato possiamo optare per aspen, fibra di cocco o chips di cocco. In generale un buon assorbente, vista la quantità e l’odore delle deiezioni dei colubridi. Anche del semplice scottex può servire in caso di quarantena o controlli dell’animale.
Ogni arricchimento extra sarà stimolo aggiuntivo all’animale, e ne beneficerà il benessere dell’animale.
Pantherophis Guttatus: parametri ambientali
Temperatura: la Phanterophis Guttatus richiede una temperatura che vari da 26-29 °C nella zona calda e circa 21-24 °C in quella più fredda. Durante la notte la temperatura nella zona calda andrà abbassata a circa 25′ cosi da indicare al nostro rettile la fase notturna.
Il tutto ottenibile inserendo un tappetino riscaldante sotto al terrario non a diretto contatto con l’animale per evitare ustioni o lampade riscaldanti opportunamente schermate.
La temperatura va controllata con un termostato collegato direttamente alla fonte di calore, la cui sonda sarà a contatto della superficie dove vive l’animale.
Temperature troppo alte possono causare la morte dell’animale ed ustioni. Temperature troppo basse non permettono al rettile di sostenere le attività metaboliche, come la digestione e la funzionalità del sistema immunitario, causando anoressia e malattie.
Nota: da evitare assolutamente sono le cosiddette “rocce calde”. Apparati di riscaldamento simili a un pezzo di roccia, naturale o artificiale, contenenti all’interno una resistenza elettrica e da collegare alla presa di corrente.
Illuminazione: come illuminazione il nostro Phanterophis Guttatus vuole un ciclo di illuminazione (fotoperiodo) di 12 ore di luce e 12 di buio. Un punto luce al led o una barra sono sufficienti, collegabili ad un timer od una smart plug saranno controllabili senza difficoltà.
Oltre a questo, si può optare per una lampada UVB-UVA, ricreando gli effetti dei raggi del sole.
Umidità: Vivendo in praterie o boschi, l’umidità di casa sarò sufficiente al nostro animale, intorno al 30-70%. Per facilitarlo, nei periodi di muta, si può nebulizzare più spesso la zona fredda.
Nel terrario ci deve essere un buon ricambio d’aria, assicurato da griglie di ventilazione poste in basso e in alto su due pareti opposte per creare un ciclo continuo di ricambio.
Serpente del grano riproduzione
Sessaggio: Per distinguere i sessi di questa tipologia di serpenti è abbastanza semplice negli esemplari giovani.
Gli esemplari maschi possiedono due organi copulatori, detti emipeni, posti alla base della coda, ai lati della cloaca.
Sono anche muniti di due uncini posizionati nella zona della cloaca, questi vengono utilizzati per aggrapparsi alla femmina per la riproduzione.
Nelle femmine questi organi sono assenti, ma nella stessa posizione presentano un paio di ghiandole odorifere, simbolo di un esemplare femmina.
Accoppiamento: Per evitare problemi di distocia, è bene attendere il terzo anno di età per le femmine, con peso superiore ai 300g.
I maschi, sono sessualmente attivi dopo il primo anno e mezzo di vita, in generale dopo il secondo sono pronti per intraprendere l’accoppiamento.
Brumazione: consiste nello simulare la stagione invernale ed inducendo il letargo tramite l’abbassamento graduale e controllato delle temperature.
Dopo aver verificato che gli esemplari che si vogliono brumare siano in perfette condizioni fisiche, con esami delle feci. Attendiamo almeno due settimane dall’ultimo pasto, onde evitare che eventuali boli intestinali o materiali fecali fermentino all’interno del serpente.
L’abbassamento di temperatura deve essere graduale, solitamente si procede di 1 grado ogni 2 giorni. Ed accorciando il fotoperiodo di 15 minuti ogni 4 giorni. Fino a raggiungere i 10-12°C, sempre sotto i 18 per evitare che il metabolismo si attivi facendo deperire l’animale. Buona norma è controllare il peso in caso di dubbi o comportamenti sospetti dell’animale.
Trascorso il tempo della bruma il procedimento sarà lo stesso ma inverso, aumentando le temperature e dopo aver terminato ricominciando con i pasti.
Deposizione: La gravidanza ha una durata totale di circa due mesi.
Verso la fine di questo periodo, la femmina fa una muta, chiamata muta pre-deposizione, dopo 7-15 giorni dalla quale, avverrà la deposizione.
Quando la femmina entra in muta è il momento di introdurre una tana per la deposizione delle uova, dove stazionerà uno o due giorni prima della deposizione.
La tana può essere costituita da un qualsiasi contenitore opaco o scuro, con un foro nel lato superiore poco più grande del diametro della femmina.
Qui la femmina deporrà da un minimo di 10-15 uova sino oltre 30, a seconda della forma fisica della femmina, dell’età e delle dimensioni.
Le uova vanno tolte dalla tana, spostando delicatamente la femmina, che sarà stanca e potrà mostrare atteggiamenti ostili.
Incubazione: Metteremo le uova in incubatrice all’interno di un contenitore. Come substrato si usa come vermiculite o perlite, inumiditi in precedenza con rapporto 1:1 tra acqua e materiale, ad una temperatura di circa 27-28°C. Controlliamo il peso dei contenitori per assicurarci che l’umidità sia costante attorno all’80/85%.
Dopo 55-60 giorni i baby incideranno le uova, ed entro una o due giornate usciranno completamente.
Le nascite: Dopo la schiusa delle uova, gli esemplari nati vanno stabulati singolarmente, a circa 26-27°C.
Circa due settimane dopo la nascita, i piccoli fanno la loro prima muta, dopo di che si può iniziare ad alimentarli con pinky.
Anche qui l’utilizzo di una lampada UVB-UVA porta molteplici vantaggi con un appetito e digestione ottimali dei piccoli nati.
Pantherophis Guttatus alimentazione
Ai serpenti neonati si somministrano topini neonati (pinky) ogni 5-7 giorni, aumentando man mano le dimensioni della preda.
Ai soggetti adulti andremo ad offrire topi adulti, ogni 1-2 settimane in base al periodo, al terrario e alla voracità dell’animale.
Si può pensare anche ad una variazione di dieta offrendo pulcini per esempio.
I serpenti in cattività vanno spesso incontro a obesità, con danni per la salute, bisogna distribuire in maniera corretta numero di prede e dimensioni.
Come regola si può usare il 20% del peso dell’animale come preda (quindi 1/4).
Evitiamo di somministrare più prede a pasto, rischiando solo di allungare il periodo di digestione e una debilitazione dell’organismo e dello stomaco del nostro serpente.
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