Stellagama stellio, cenni di allevamento
[ex Laudakia stellio, Agama stellio; sin: stellione, agama stellata]
Clown agama, Painted agama, Painted dragon
Stellagama stellio classificazione scientifica:
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Squamata
Sottordine Sauria
Infraordine Iguania
Famiglia Agamidae
Genere Stellagama [Baig, Wagner, Ananjeva & Böhme, 2012]
Specie S. stellio
Lo stellione (Stellagama stellio) è l’unico rappresentante europeo appartenente alla famiglia Agamidae, diffuso prevalentemente nelle zone rocciose e aride del mediterraneo orientale. Lo si trova in Grecia nelle isole più orientali, Turchia, Siria, Libano, Egitto, Iraq, Arabia Saudita, Cipro, Giordania ed Israele.
Gli adulti raggiungono la taglia massima di 20÷30 cm a seconda della sottospecie: le dimensioni inferiori si riscontrano nella ssp. picea, che presenta altresì una spettacolare colorazione a macchie arancioni; le dimensioni maggiori sembrerebbero riscontrarsi nella ssp. nominale, Stellagama stellio stellio. La forma del corpo è quella caratteristica degli agamidi, con tronco robusto coperto di tubercoli, testa molto larga e zampe ben sviluppate. La coda, poco più lunga del corpo, è coperta da anelli concentrici di squame appuntite.
La livrea varia dal marroncino giallastro al grigio; sulla schiena sono presenti macchie e striature che possono andare dal giallo pallido all’arancio acceso. La coda solitamente è completamente zebrata.
I maschi, in particolare nella stagione riproduttiva, possono presentare una colorazione molto scura, con squame azzurre sulla schiena (foto). Ciò è particolarmente evidente quando si mettono in mostra di fronte alle femmine, nel fenomeno conosciuto come head bobbing, alzando e abbassando freneticamente l’intera parte anteriore del corpo.
In cattività può vivere dai 10 ai 15 anni.
Animale molto territoriale, è assolutamente sconsigliato l’inserimento di due maschi adulti in uno stesso terrario, poiché porterebbe a continui combattimenti per il predominio; nessun problema invece nel tenere assieme un harem costituito da un maschio e più femmine.
Stellagama stellio tassonomia
La sistematica di questa specie è tutt’ora in discussione; in ogni caso il vasto areale in cui si può trovare questo animale non presenta esclusivamente la sottospecie nominale.
Sono infatti note le seguenti sottospecie:
- Stellagama stellio brachydactyla (Haas, 1951), diffusa in Arabia Saudita del nord, sud di Israele, Deserto del Sinai;
- Stellagama stellio cypriaca (Daan, 1967), nomen omen, Cipro;
- Stellagama stellio daani (Beutler & Frör, 1980), diffusa presso Salonica e Isole dell’Egeo;
- Stellagama stellio picea (Parker, 1935), diffusa in Siria sud-occidentale, Libano del sud, nord di Israele, Giordania nord-occidentale;
- Stellagama stellio salehi (Werner, 2006), diffusa in Sinai;
- Stellagama stellio stellio (Linnaeus, 1758), diffusa presso Salonicco, isole Cicladi (Myconos, Delos, Paros, Antiparos, Naxos), Sporadi, Rodi e Corfù;
- Stellagama stellio vulgaris (Sonnini & Latreille, 1802), diffusa nel Nord dell’Egitto
Stellagama stellio terrario e gestione
Per una coppia adulta è consigliato non scendere sotto i 100*60 cm di base, con un’altezza non inferiore a 60 cm, visti gli impressionanti salti che questi animali in natura sono in grado di compiere per catturare farfalle e altri insetti volanti, oltre alla costante e frenetica attività di questi animali, non per niente denominati “clown agama” in lingua anglosassone.
Proprio in virtù delle abitudini rupicole di tali animali è bene fornir loro anche le pareti del terrario scalabili, oltre a cortecce disposte verticalmente, rami di diametro adeguato e simili accorgimenti; tali animali non lasceranno infatti inesplorato alcun centimetro quadro di superficie scalabile.
Un arredamento verosimile del terrario dovrebbe essere di tipo semi-desertico; non sono necessarie piante, però molto gradite rocce -saldamente fissate tra loro- o strutture artificiali che verranno sfruttate sia per crogiolarsi e anche per creare rifugi in cui gli animali possono nascondere.
Uno strato soffice e ben drenante –che potrebbe essere una miscele di sabbia per cantieri e torba- spesso una quindicina di centimetri è ottimale, avendo l’accortezza di mantenere un paio di luoghi umidi in caso di presenza di femmina in periodo di deposizione.
Stellagama stellio temperature e parametri ambientali
La temperatura dovrà essere compresa tra i 20 e i 25 °C, rispettando l’alternarsi delle stagioni, con un basking point che raggiungerà la temperatura di 35-45°C.
Di notte andrà spenta ogni fonte luminosa; nessun problema se si verificano escursioni termiche fino a minime di 18/20°C.
Alcuni individui bevono senza problemi da ciotole d’acqua, mentre altri preferiscono leccare acqua spruzzata sugli arredi la mattina all’accensione delle luci, come a simulare la presenza di rugiada in natura. Anche se provengono da climi aridi, in alcuni esemplari si nota avversione all’acqua, se inavvertitamente spruzzati.
E’ consigliata la nebulizzazione del terrario una volta a settimana, preferibilmente il mattino prima dell’accensione delle luci, per imitare la maggior umidità delle ore notturne; nel caso di animali in muta questa operazione si può ripetere più di frequente. In ogni caso una ciotola con acqua dovrà esser sempre presente.
Necessaria la presenza di UV-b, o con neon compatto con emissione comprese tra i 5 e il 10%, o –scelta di gran lunga preferibile- con lampada agli alogenuri metallici abbinata a un neon per l’illuminazione generale del terrario.
Outdoor
Un modo ancora migliore, più semplice ed economico di mantenere questi animali è in una serra. Stellagama stellio è un sauro robusto ed eliofilo, quindi l’allevamento all’aperto potrebbe rivelarsi la scelta ottimale per chi vive in zone con un clima mite: nessuna necessità di riscaldamento, di lampade UV-b, di integrazione vitaminica, e soprattutto la diretta esposizione ai raggi del sole.
Nell’Italia centro-merdionale questa scelta non richiede nemmeno la presenza di riscaldamento supplementare; da valutare nelle zone settentrionali della nostra penisola.
Questi animali sono estremamente resistenti e affrontano un periodo di ibernazione necessariamente più lungo (all’incirca da metà/fine ottobre fino a metà marzo) senza alcun problema, se hanno a disposizione un Hibernaculum opportunamente coibentato. Ciò permetterà anche loro di ripararsi dal troppo caldo nei mesi estivi. Importante che tale riparo sia ben isolato e che rimanga sempre asciutto.
Questa scelta andrà però valutata attentamente, in quanto spesso sfuggono alcuni dettagli non trascurabili: gli animali cresciuti all’esterno si disabituano alla presenza dell’uomo e mostrano un comportamento più naturale rispetto agli esemplari allevati in terrario; se i secondi si mostreranno curiosi e interattivi, i primi al contrario saranno molto più schivi.
Bisogna inoltre considerare che, proprio a causa della maggior timidezza di tali esemplari, non sarà possibile valutare l’esatta quantità di cibo assunta da ciascun esemplare.
Last but not least, il recupero di eventuali uova sarà di gran lunga meno agevole.
Alimentazione
In natura la specie in questione consuma insetti, artropodi e qualsiasi altro animale di piccole dimensioni che stimoli il suo istinto predatorio. È segnalato che alcuni esemplari non disdegnano nemmeno erbe a foglia larga come tarassaco, radicchio e affini.
La loro alimentazione in cattività sarà costituita da blatte e grilli; all’aumentare della taglia si potranno inserire tarme della farina e caimani, non indicate per i baby perché troppo chitinosi.
Agli animali tenuti in terrario tale dieta andrà integrata con un supplemento di Ca + vit D3 una volta a settimana, mentre per gli animali outdoor sarà sufficiente solo una ciotolina contenente Ca puro, del quale andranno a servirsi in caso di necessità.
Dimorfismo sessuale
Il dimorfismo sessuale è molto accentuato negli adulti: il maschio si distingue per una linea di squame modificate che attraversa la pancia nel senso della lunghezza; tale linea è invece assente nelle femmine.
Riproduzione
Se si desidera riprodurre tali animali, è necessario provvedere ad un letargo invernale (che in natura va indicativamente da novembre a marzo); ciò consisterà in un periodo di 5-6 settimane in cui la temperatura verrà gradualmente abbassata a 5-10° C.
Durante questo periodo gli animali diminuiranno la propria attività e si ritireranno nel proprio rifugio.
L’accoppiamento avviene entro un mese dopo la fine del letargo, una volta che le temperature saranno tornate ai valori ottimali. Il maschio dominante si posizionerà spesso in un punto di osservazione prescelto da cui essere chiaramente visibile, ed eseguirà una sorta di “flessioni”, gonfiando e inscurendo la sacca golare, nel fenomeno chiamato head bobbing.
Questo comportamento serve sia come display territoriale nei confronti di altri maschi, sai come un primo approccio di accoppiamento nei confronti delle femmine. Se una femmina è ricettiva, il maschio prontamente la afferrerà con le mascelle nella parte posteriore del collo e avrà luogo il coito.
La deposizione delle uova si svolgerà circa un mese più tardi. La femmina sceglierà un posto adatto e scaverà fino a 25 cm per deporre le uova. Il luogo preferito varia da femmina a femmina: alcuni degli esemplari presi in esame preferiscono scavare tra le radici delle piante, altri in pieno terreno, altri ancora ai piedi di muretti/tane e simili.
Una deposizione si concretizza generalmente in 8-10 uova. La prima deposizione è generalmente seguita da una seconda; anche una terza deposizione è possibile se le condizioni climatiche lo consentono.
Le uova andranno incubate in perlite umida (umidità del ~70-90%) a una temperatura di 26/28°C, con un abbassamento nelle ore notturne consigliato, ma non necessario.
Le uova schiuderanno dopo all’incirca 80 giorni.
Gestione e accrescimento dei piccoli
I piccoli alla nascita sono delle perfette miniature autosufficienti degli adulti, anche se raramente mostrano fin da subito i colori brillanti della livrea adulta; a volte questa può richiedere fino a un anno per diventare evidente. Come la maggior parte dei sauri, essi dovrebbero essere separati dagli adulti per i primi mesi della loro vita per evitare fenomeni di cannibalismo.
Andranno tenuti su substrato sterile finché non avranno assorbito completamente i residui del sacco vitellino.
Si nutriranno con gli stessi insetti degli adulti, ovviamente di dimensione ridotta, già il giorno dopo la nascita. Non si faranno problemi ad attaccare prede molto grandi, ma in ogni caso è meglio offrire prede di dimensioni adeguate, cioè pari alla distanza tra i due occhi dell’animale.
Sconsigliata la sovralimentazione.
Molto importante l’integrazione di Calcio e D3 per i baby in fase di crescita, abbinata a UV-b di buona qualità.
I giovani raggiungeranno la maturità sessuale indicativamente attorno ai 2 anni di età.
Come ottenere i vostri animali
Questi animali sono occasionalmente importati dalle loro zone di origine ed è facilmente disponibile in negozi di animali esotici o anche ai banchetti alle fiere. Soprattutto in questo secondo caso, il prezzo davvero molto basso (30/40 euro per un esemplare adulto) deve portare alla consapevolezza che si tratta di animali WC, cioè animali selvatici catturati nel loro habitat e spediti nei negozi di animali.
Nonostante non vi sia prova di un effettivo impatto sulle popolazioni selvatiche, non posso che sconsigliare nella maniera più assoluta l’acquisto di tali animali, visto e considerato soprattutto come sia facile trovare oggigiorno anche esemplari CB, quindi nati in cattività, senza alcuna difficoltà.
Gli esemplari CB, oltre al non trascurabile discorso etico, permettono inoltre di avere esemplari sani senza incidenze di infezioni o parassitismi vari, spesso riscontrabili invece negli esemplari WC, che sono inoltre di più difficile acclimatazione.
Diventa socio di Apae Padova: scopri come tesserarti!
Diventa socio dell’associazione Apae Padova, oltre a sostenere i progetti e le iniziative dedicate ai rettili, agli animali e all’ambiente accedi anche a sconti dedicati e alla possibilità di partecipare attivamente a convegni, corsi di formazione e raduni. Clicca qui e scopri come tesserarti.